Reati di criminalità economica, fiscale e societaria

Procedimento penale per bancarotta fraudolenta e reati fiscali. A seguito di indagini, consistite anche in intercettazioni telefoniche e ambientali, nello studio di un avvocato, venivano evidenziati suggerimenti di quest’ultimo ad amministratori le cui società si trovavano in stato di insolvenza per distruggere o falsificare la contabilità e per trasferire le sedi delle società in Kosovo in modo che non potessero fallire. Il pubblico ministero riusciva a dimostrare la fittizietà del trasferimento delle sedi legali e a chiedere e ottenere il fallimento di numerose società contestando numerosi delitti di bancarotta e fiscali. Chiedeva e otteneva dal Gip 3 ordinanze cautelari personali (per i fallimenti GESLOG, OFFICINE CONTABILI Srl e GIUNTINI Sas) ed una ordinanza di misure reali (sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte per la GESLOG). A seguito della richiesta di rinvio a giudizio vi sono state 14 richieste di patteggiamento e 2 giudizi abbreviati, tutti irrevocabili, mentre in 10 sono andati a dibattimento conclusosi con sentenza di condanna del 24 gennaio 2024 per tutti gli imputati e confisca del denaro in sequestro.

Procedimento penale per bancarotta fraudolenta. A seguito del fallimento della società “SOLO AZIENDA & MANAGEMENT Srl” le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, Sezione di Polizia Giudiziaria, raccoglievano gravi indizi in ordine al fatto che l’amministratore, nominato come prestanome consapevole da un professionista che grazie alle sue entrature con il mondo delle banche, otteneva, depositando bilanci falsi della società in realtà inattiva e portando allo sconto fatture false, anticipi per circa 3,5 milioni di euro che provvedevano successivamente a distrarre, lasciando la società in stato d’insolvenza. Il GIP, su richiesta del pubblico ministero, emetteva ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dei due indagati. A seguito della richiesta di rinvio a giudizio uno degli indagati ha patteggiato la pena di due anni di reclusione, mentre l’altro è stato condannato, a seguito del dibattimento, con sentenza del 17 aprile 2024, alla pena di anni 3 e mesi 10 di reclusione.

Procedimento penale per bancarotta fraudolenta e reati fiscali. A seguito del fallimento della società “GEST Srl”, avvenuto su istanza del pubblico ministero, le indagini della Guardia di Finanza, Sezione di Polizia Giudiziaria, dimostravano che l’amministratore era stato nominato come prestanome consapevole da parte di due professionisti pure indagati i quali, grazie alle loro entrature con il mondo delle banche, ottenevano, in cambio di fatture false, anticipi per circa 1,4 milioni di euro che provvedevano successivamente a distrarre lasciando la società in stato d’insolvenza. Nello specifico, le indagini condotte dal PM con l’ausilio della GDF accertavano un ampio giro di fatture false coinvolgenti anche società di diritto slovacco attraverso le quali si configurava il delitto di autoriciclaggio in capo ai tre imputati. A seguito della richiesta di rinvio a giudizio: uno degli indagati ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a 4 anni di reclusione, mentre gli altri due indagati sono stati rinviati a giudizio, la prima udienza è prevista per il 22 gennaio 2025.

Procedimento penale per reati previsti dalla legge fallimentare e fiscali. I delitti perseguiti sono quelli di cui agli arrt. 348, 368 e 617 bis c.p., 223, 216 e 219 L.F. e 2, 5, 8, 11 e 13 bis D.Lvo 74/2000. La presente indagine ha riguardato vari centri di elaborazione dati di cui era gestore di fatto l’indagato che, con l’aiuto di vari professionisti commercialisti ed impiegati, consigliava alle aziende, in gran parte di cittadini cinesi, come abbattere il carico delle tasse attraverso il sistema di imprese create ad hoc (solo sulla carta in quanto non destinate a svolgere una reale attività), intestate a prestanome compiacenti, che dovevano emettere fatture false da fare utilizzare alle aziende in bonis per consentire loro di abbattere i ricavi. A seguito del fallimento di varie società, su istanza del PM (PELLLETTERIA IL DRAGO D’ORO, PELLETTERIA GLOBAL E PELLETTERIA ANGEL), venivano svolte ampie e complesse indagini, anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, all’esito delle quali il GIP emetteva ordinanze di custodia cautelare a carico di tre indagati; il sequestro preventivo (ex art. 321 c.p.p. e 12 bis D.Lgs 74/2000) per un totale complessivo di €2.214.916,18; il sequestro preventivo del centro elaborazione dati “GLOBAL CENTER CED” con nomina di amministratore giudiziario. Il Pubblico Ministero ha chiesto il rinvio a giudizio degli imputati, si è svolta l’udienza preliminare nella quale vari imputati hanno chiesto l’abbreviato. Il Pubblico Ministero ha già discusso, la prossima udienza è fissata a novembre 2024.

Procedimento penale per reati previsti dalla legge fallimentare e fiscali. A seguito di indagini approfondite in ordine alla bancarotta della società “Santa Felicita”, amministrata di fatto dall’indagato con il concorso degli altri indagati, venivano emesse ordinanze di misure personali e reali dal GIP di Firenze, il 18 luglio 2023, con cui applicava ad uno degli indagati la misura degli arresti domiciliari e agli altri la misura del divieto di esercitare attività professionali e imprenditoriali, nonché disponeva il sequestro preventivo di immobili e di circa € 800.000 distratti dalla società. E’ fissata la prossima udienza preliminare per il 1° ottobre 2024.

Procedimento penale per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di scommesse. I dodici indagati si associavano per realizzare una serie indefinita di condotte qualificabili quali esercizio abusivo di attività di scommessa, sfruttando la loro qualità di soggetti regolarmente assunti da agenzie di scommesse. Gli indagati utilizzavano impropriamente conti gioco on line al fine di guadagnare percentuali su vincite e commissioni sul volume di giocata. Quindi raccoglievano abusivamente scommesse sportive ed ippiche, sostituendosi alle operazioni di banco consistenti nell’accettare le puntate dei clienti. L’ammontare dell’intermediazione abusiva è stato calcolato per un valore di poco inferiore ai 47 milioni di euro. A luglio è stato eseguito il sequestro di diversi beni appartenenti agli indagati.

Procedimento penale per reati previsti dalla legge fallimentare e fiscali. Le indagini del PM, coadiuvato dalla Guardi di Finanza, con anche l’ausilio di intercettazioni telefoniche, permettevano di accertare come l’indagato, amministratore di fatto di centri elaborazione dati e usando un titolo di ragioniere della madre, esercitavano, senza essere iscritti ad alcun ordine professionale e senza averne le qualifiche e quindi abusivamente, la professione di commercialista, suggerivano ai propri clienti e ponevano in essere, un sistema di evasione fiscale al fine di fargli evadere le imposte, dato che le loro imprese erano gravate da ingenti debiti erariali. Il sistema elaborato dall’indagato consisteva nel fare dimettere gli amministratori di società in stato di insolvenza che si erano rivolti a lui, nel fare quindi nominare quali nuovi amministratori, “prestanome compiacenti”, allo scopo di salvaguardare la propria attività e i propri beni, che venivano distratti in favore di nuove realtà imprenditoriali, a discapito delle società che rimanevano così prive di asset e gravata dai ingenti debiti erariali. A seguito delle istanze di fallimento del P.M. venivano dichiarate fallite nove società: EURO BIRRE DISTRIBUZIONE S.r.l, XANDER PANIFICAZIONE S.r.l., GOLDRAKE S.r.l., HAYMAN S.r.l., D & R 46 IMMOBILIARE COSTRUZIONI S.r.l., IDROTERMO SANITARIA S.r.l., GRUPPO FRATELLI SCARDIGLI S.r.l. e  LEUCADIA LEATHER S.r.l.. All’esito delle indagini e delle relazioni dei curatori fallimentari, su richiesta del P.M. il GIP emetteva ordinanza di misure cautelari personali; sequestro preventivo ex art. 321 cpp, 322 ter cp e art. 12 bis Dlgs 74/2000 di un complesso immobiliare sito in Reggio Calabria e somme di denaro per un totale di €856.651,78. Il PM, non venendo accolte dal GIP tutte le proprie richieste, faceva ricorso al Tribunale del Riesame il quale accoglieva in parte disponendo il sequestro dei centri elaborazione dati, in capo all’indagato F.M., AS HOC Srl, VAE VICTUS Srl, e VIRIBUS UNITIS Srl. Al termine delle indagini si chiedeva il rinvio a giudizio degli imputati per decine di ipotesi di bancarotta fraudolenta e il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il procedimento è in fase di udienza preliminare con prossima udienza a novembre 2024.

Procedimento penale per associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e riciclaggio di denaro. Le indagini riguardano una ventina di società che operano nell’ambito della ristorazione con sede a Firenze, amministrate dai due soci che sono anche gli indagati principali. Grazie alle indagini condotte, per circa due anni dalla Guardia di Finanza Nucleo PEF, che effettuavano intercettazioni telefoniche ambientali pedinamenti e indagini finanziarie si accertava che gli indagati si appropriavano di una gran parte degli incassi a nero di tali attività. Le indagini facevano emergere come uno degli indagati ha acquisito quote della società ISCHIA Calcio-serie D – che fa riferimento all’ex portiere di calcio- già implicato nelle indagini riguardanti il clan MALLARDO – attraverso la quale emettono fatture per operazioni inesistenti. E’ stato emesso in data 24 maggio 2024 un decreto di perquisizione a carico di tutti gli indagati per i delitti di appropriazione indebita associazione a delinquere e riciclaggio avendo evidenze intercettive segnalato la volontà dell’indagato di nascondere oro e diamanti, corpo del reato di riciclaggio, per paura di essere scoperto. Le perquisizioni sono state eseguite il 27.5.2024, anche parallelamente in Albania tramite una squadra investigativa comune. Quelle italiane hanno avuto esito positivo essendo stato trovato un anello con diamante di cui parlava uno degli indagati nelle intercettazioni, kg. 1,6 di collane e bracciali d’oro e varie centinaia di migliaia di euro provento di delitto. Sono state sottoposte a sequestro preventivo anche due Ferrari corpo del delitto di riciclaggio.

Procedimento penale per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Nel ambito di procedimenti di criminalità economica, l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Empoli ha accertato un vasto sistema di emissione e di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 e 8 del Dlgs 74/2000) concretizzato mediante sponsorizzazioni in favore della società di calcio dilettantistica “ASD Fucecchio”. L’indagine ha permesso di accertare che le fatture relativa alle sponsorizzazioni erano sovradimensionate rispetto all’importo effettivamente corrisposto, ciò realizzato attraverso un sistema articolato di rimborsi a favore della vasta platea di dirigenti, giocatori e addetti della società calcistica da cui veniva recuperata la provvista di denaro che andava retrocesso alle aziende che operavano le sponsorizzazioni gonfiate. In questo sistema un ruolo nevralgico lo ha avuto un appartenente alla Guardia di Finanza che nell’ambito della società sportiva aveva assunto il ruolo di direttore generale. Costui è stato destinatario da parte del GIP della misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici, confermata anche in sede di Riesame. All’esito delle indagini è stato recentemente emesso l’avviso di conclusione delle stesse.